L'ASSASSINO DI PIETRA (THE STONE KILLER) |
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di Michael Winner, con Charles Bronson, Martin Balsam, David Scheiner
(Stati Uniti, 1973)
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Questo è molto probabilmente il peggior film che Winner abbia fatto finora, e non è che finora abbia fatto soltanto capolavori. Londinese emigrato negli Stati Uniti, trentasettenne, aveva dato prova di un mestiere notevole, un senso dello spettacolo aggressivo: il recente SCORPIO, da questo punto di vista, era un festival di zoomate e di primi piani minacciosi. Il tutto sovente gratuito, ma abile. Non direi che questo Bronson (insopportabile, assolutamente insopportabile) sia nemmeno molto efficace da questo umile punto di vista: quel caos iperbolico di massacri, scontri automobilistici e varia, propinato a tali dosi, finisce per perdere la propria forza: lo spettatore contempla queste rese dei conti sanguinose con lo stesso placido distacco con il quale guardava, vent'anni fa, le lente panoramiche di John Ford. Se togliete a dei film come questi l'emozione spettacolare non è che rimanga gran che per elevare lo spirito: la vicenda di questo supersbirro, sadico ed assassino, ma efficiente, ed in fondo proprio per questa sua efficienza benvoluto dai suoi capi (vi aspettavate qualcosa di diverso?) ad andarci a ragionare sopra dal punto di vista ideologico è assolutamente orripilante.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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